Insieme a Stéphane Mallarmé, il poeta britannico Wystan Hugh Auden è tra gli autori cui Matteo D’Amico più volentieri si è ispirato. La curiosità per il legame tra musica e testi letterari caratterizza da sempre il comporre dell’autore romano, che ha dedicato anche al teatro musicale gran parte del suo lavoro. Dopo aver scritto per Sentieri selvaggi, sempre a partire da Auden, The Nature in the Grave (2015), D’Amico dedica all’ensemble una nuova versione strumentale del suo Cabaret musicale, apparso per la prima volta nel 2006. Il nucleo fondante del lavoro è l’ultimo scritto poetico di Auden, The Entertainment of the Senses, che risale al settembre del 1973. Qui Auden fa parlare, uno alla volta, i Cinque Sensi, con quella vena ironica così amara e sferzante che gli era quanto mai congeniale.
Nella prima parte del concerto le Cinq Mélodies Populaires Grecques di Ravel nella nuova versione (scritta per Sentieri selvaggi) di Mauro Montalbetti per voce e ensemble.
ll concerto si inserisce nella rassegna “La musica da camera dal barocco al contemporaneo” sostenuta dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2022 sullo Spettacolo dal Vivo
GREEN PASS RAFFORZATO OBBLIGATORIO
Dal 6 dicembre per accedere ai concerti è necessaria la certificazione verde ottenuta a seguito della somministrazione completa del ciclo vaccinale o dell'avvenuta guarigione da Covid-19 (Decreto Legge del 26.11.2021 n. 172).
Coloro che non fossero in possesso di certificazione verde Covid-19 non avranno il rimborso del biglietto.
L'accesso in sala per la visione degli spettacoli è consentito esclusivamente con mascherina Ffp2 come da Decreto legge del 24 dicembre 2021 entrato in vigore il 25 dicembre 2021