The literary genius of Proust also feeds on musical emotions: with three extraordinary musicians
we will be on the tracks of the most beloved authors
“La musica è stata una delle grandi passioni della mia vita. Dico ‘è stata’, perché ora non ho più occasione di ascoltarne, altro che nei miei ricordi. Essa m’ha portato gioie e certezze ineffabili, e mi ha dato la prova che qualcos’altro esiste oltre il nulla, contro il quale sono andato sempre a sbattere, dovunque. Essa corre come un filo conduttore attraverso il labirinto di tutta la mia opera”.
“La musica è l’esempio unico di ciò che si sarebbe potuta dire ‒ se non ci fosse stata l’invenzione del linguaggio […] ‒ la comunicazione delle anime”.
In queste brevi, significative battute è racchiuso il senso dell’omaggio musicale per questa speciale serata concepita come una traccia tra le tante possibili per indagare il rapporto tra Marcel Proust e la musica: un rapporto fatto di passione e di piacere nell’ascolto, di attenzione critica verso le novità dei linguaggi compositivi, di desiderio di godere anche della musica più leggera senza alzare troppo il sopracciglio, di fiducia nella musica come cartina di tornasole per collocare i personaggi (e le persone incontrate) in una ideale gerarchia di autentica nobiltà d’animo.
La musica che compare nella Recherche è sempre una musica immaginaria, frutto delle emozioni che pezzi diversi hanno suscitato nello scrittore, così forti e persistenti da incarnarsi nella cosiddetta petite phrase, vero e proprio leitmotiv nella storia d’amore tra Swann e Odette. Ne saranno interpreti tre ottimi musicisti italiani (Marco Rizzi al violino, Giovanni Gnocchi al violoncello e Roberto Cominati al pianoforte), insieme alla voce di un attore cui sarà affidato il racconto con la lettura di alcuni estratti dalla Recherche. Si andrà dunque alla ricerca delle musiche che percorrono sottotraccia l’opera proustiana, seguendo gli indizi disseminati nei tanti scritti e studi che l’hanno indagata, ma si cercherà al contempo di restituire l’atmosfera della Parigi tra XIX e XX secolo, ascoltandone l’eco che risuona in una delle menti più geniali dell’intera storia letteraria francese.